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Hodie natus est. Il tempo di Natale

autore: P. Ildebrando Scicolone osb

Il blocco del ciclo natalizio si è formato tardi, e cioè dopo la pace costantiniana. Fino al 336 non abbiamo notizie del Natale. Del resto, nel Nuovo Testamento noi abbiamo i racconti dell'infanzia soltanto nei vangeli di Matteo e di Luca, ma nelle lettere degli apostoli, Paolo, Pietro e Giovanni, Giacomo, Giuda, non si parla affatto né del Natale, né della Madonna.

San Paolo, l'unica volta che cita la donna, parlando di Gesù dice che "è nato da donna, nato sotto la legge", ma gli interessava dire che era nato sotto la legge. Dunque della Madonna non se ne parla proprio.
San Benedetto nella sua Regola con i suoi 73 capitoli, della Madonna niente, del Natale niente e pensare che c'era già la festa del Natale al suo tempo.
La prima notizia l'abbiamo nel cronografo filocaliano del 354, però dall'esame interno possiamo risalire anche al 336. Appena la chiesa romana ha potuto esprimersi, ha fatto questa operazione: nel calendario romano (si chiamavano i dies fasti et nefasti, giorni favorevoli e giorni contrari) c'era al 25 dicembre la festa "Natale solis invicti" la festa del natale del sole perché dopo il solstizio d'inverno, il sole comincia a crescere; nel primo di questi giorni. i romani ne celebravano il natale, ovviamente si trattava di una festa pagana. La chiesa ha sostituito la festa del natale del sole con la festa del natale del Sole di giustizia, che è Cristo. La festa del Natale al 25 dicembre nasce quindi a Roma per sostituire la festa del natale del sole.
Questa è la data precisa? Noi di Gesù non sappiamo con esattezza neanche l'anno di nascita. Voi sapete che il calcolo che è stato fatto da Dionigi il piccolo è un calcolo sbagliato di qualche anno: Gesù sarebbe nato nel 5 a.C. perché Erode è morto qualche anno prima dell’anno 0. Però qualcuno ci ha trovato qualche altra motivazione. Secondo una certa tradizione, che non posso documentare, Gesù sarebbe stato concepito nello stesso giorno in cui poi sarebbe morto. Potrebbe essere il 25 marzo, e se fosse stato concepito il 25 marzo è chiaro che sarebbe nato il 25 dicembre; ma questa è una ipotesi successiva. Quasi contemporaneamente, qualche decennio dopo in Oriente, per lo stesso motivo, dopo che il sole comincia a crescere, 13 giorni dopo più o meno, il 6/7 gennaio, nasce la festa dell'Epifania per sostituire anche lì una festa della luce. Dunque, in Occidente Natale, in Oriente Epifania. Ma l'Epifania orientale celebra di fatto la nascita, perché quando noi diciamo Epifania, diciamo manifestazione. E quando Gesù si è manifestato se non quando è nato? Nella festa di Natale, alla Messa II dell' Aurora leggiamo il testo della lettera a Timoteo o a Tito e comincia così: "Apparuit......." “Si è manifestata la bontà e l'amore per gli uomini di Dio”. Quando Paolo dice: "è apparsa" si riferisce a un preciso momento o per Paolo la bontà e l’amore di Dio è apparso in tutta la vicenda Cristo? In Oriente le manifestazioni di Gesù che vengono celebrate sono tre, sono le prime manifestazioni: la manifestazione ai Magi, la manifestazione al Giordano e la manifestazione a Cana di Galilea. Al Giordano Giovanni Battista dichiara "Io non lo conoscevo ma Colui che mi ha mandato a battezzare mi ha detto: Colui sul quale vedrai scendere..." e quindi lo Spirito lo ha manifestato, questo nel vangelo di Giovanni. Otto giorni dopo Gesù a Cana di Galilea cambiò l'acqua in vino, “fece l'inizio dei suoi segni, manifestò la sua gloria…”. Queste tre manifestazioni sono oggetto della festa dell'Epifania, ma come segni della vera manifestazione, che si avrà nella Pasqua, la croce e la risurrezione.
Giovanni ce lo dice in modo chiaro, chiamando “segni” i miracoli:, ma segni di che cosa? Segni della Pasqua. Il vangelo di Giovanni comincia al cap. 2 così: "Il terzo giorno ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea". E il terzo giorno che significa? Cosa vi dice? Poi Gesù chiama sua madre "donna". Quando Gesù chiama ancora così sua madre? Alla croce. Poi dice: "Non è ancora giunta la mia ora". Qual è l'ora di Gesù? L'ora della glorificazione sulla croce. Quindi vi sono dei rimandi, questo è il segno, la realtà è quella. Giovanni indica la cronologia: "Il giorno dopo" per quattro volte e poi "tre giorni dopo". La prima settimana è la settimana dei segni. Poi la cronologia scompare e ritorna al cap. 12: "sei giorni prima della Pasqua.... il giorno seguente...ecc.". La prima settimana è allora segno che anticipa l'ultima.
Per i cristiani di Oriente, la manifestazione principale è il Battesimo al Giordano ed essi all'Epifania benedicono l'acqua e fanno i battesimi. Questo l'abbiamo avvertito anche in Occidente, perché se nella Messa dell'Epifania c'è solo la manifestazione dei Magi, nell'ufficio divino (per capire il senso di una festa non ci si può accontentare della Messa, bisogna leggere tutti i testi dell'ufficio) la Chiesa occidentale romana ricorda i tre miracoli "Tribus miraculis...." l'antifona al Magnificat "Tre prodigi celebriamo in questo giorno santo: oggi la stella ha guidato i Magi al presepio, oggi l’acqua è cambiata in vino alle nozze, oggi Cristo è battezzato da Giovanni nel Giordano per la nostra salvezza".
Ma l'antifona al Benedictus fa un pasticcio: "Oggi la Chiesa si è unita al suo celeste sposo, quando nel Giordano egli ha lavato i suoi delitti, i Magi corrono con doni alle nozze regali e coll'acqua diventata vino si rallegrano gli invitati". È il più bel pasticcio che si possa gustare.
Ben presto le due chiese si sono scambiate le feste, noi abbiamo conservato il Natale come più importante, ma abbiamo preso anche l'Epifania, l'Oriente ha conservato l'Epifania come festa più importante, ma ha preso anche il Natale.
Natale, dunque, è una festa romana. Il Papa celebrava la notte di Natale andando a S. Maria Maggiore, detta anche S. Maria ad praesepe, perché vi si conservano le reliquie della mangiatoia. Il giorno di Natale, invece celebrava a S. Pietro e la mattina, passando presso il Circo Massimo, si fermava prima alla chiesa orientale dell'Anastasis (poi S. Anastasia) per omaggiare l'imperatore d'oriente. Sarà la messa dell'aurora. Oltre alle tre messe di Natale, c’era e c’è anche una quarta messa, nel pomeriggio della vigilia di Natale.
Dopo la Pasqua, anche il Natale ha avuto l'ottava; ma è un po' particolare, dal momento che si mantengono le feste che già c'erano: S. Stefano, S. Giovanni, SS. Innocenti. Anche in questi giorni però, il vespro è sempre di Natale.
L'ottava di Natale è il 1° gennaio. Che festa è il 1° gennaio? Nel sacramentario Gelasiano troviamo una Messa contro gli idoli, poi è la più antica festa di S. Maria, poi è diventata la circoncisione, perché otto giorni dopo portarono a circoncidere Gesù e a dargli il nome. La gente però sa solo che è capodanno. Paolo VI ci ha messo anche la giornata mondiale per la pace.
Qual è la festa mariana più importante? Maria è Maria perché è Madre di Dio. E quando Maria è diventata madre di Dio? Natale è la festa della maternità di Maria. Solo che il 25 dicembre, noi siamo tutti presi dal bambino, e all'ottava guardiamo a Maria, ma di per sé la maternità di Maria al 1° gennaio non è una festa diversa dal Natale, perché è diventata mamma quando è nato il figlio. In questo senso è sempre Natale fino al 1° gennaio.
Nel secondo millennio il Natale è stato vissuto come una festa devozionale con l'attenzione al bambino, alla grotta, ai pastori…Ma se voi guardate la liturgia del Natale, pensate all'inno “Christe redemptor omnium", in quest'inno la parola "bambino" non c'è. Si parla della generazione del Verbo. Questa concezione storico-salvifica ci dice che in quel giorno Dio si è fatto uomo perché noi diventassimo Dio, ha preso la nostra natura umana e ci ha dato la sua natura divina. È una festa che non riguarda Gesù, Egli è nato per salvare noi, non perché aveva bisogno di vivere (natus est non necessitate vivendi, sed voluntate salvandi, dice S. Agostino). Nella visione devozionale il bambinello, il presepio ci parla di umiltà di bontà. Oggi, purtroppo la festa di Natale non è neanche questo. Non c'è più il presepio, c'è l'albero e i doni appesi all'albero, è una festa consumistica. E tutti pensano che la festa più importante dell'anno sia Natale... No, è nato, ha preso un corpo (dice la lettera agli Ebrei citando un salmo) per poterlo offrire in sacrificio.
Un problema che è nato con Agostino, vescovo dal 380/390 fino al 422 (cinquanta anni dopo l’istituzione della festa del Natale) è che per lui la festa del Natale è una festa anniversaria, mentre la Pasqua è sacramento, cioè un evento salvifico per noi. S. Leone, cinquanta anni dopo (nel 440 diventa Papa), nei suoi sermoni di Natale dice che il Natale del Signore è sacramento per noi perché il fatto che è nato il vero Figlio di Dio dice che nascono i figli di Dio e mette in relazione la nascita di Gesù col nostro battesimo. Nel primo sermone dice S. Leone: “Agnosce o christiane dignitatem tuam” – “riconosci o cristiano la tua dignità, ricordati di quale capo e di quale corpo tu sei membro e fatto consorte della natura divina non voler ritornare nell’antica bassezza”. Dunque, Natale è la novità, è la nostra rinascita. Leone approfondisce il senso del mistero, è un evento salvifico per noi anche oggi, dunque, anche Natale è sacramentum. S. Leone spiega: Si dice che “oggi” è nato, propter sacramenti celebrationem” – “Oggi è nato per la celebrazione del sacramento”: il vero presepio non è dove c’è il bambinello in mezzo al bue e l’asinello, ma è l’altare dove nasce Cristo e dove noi prendiamo la vita.
Il tempo di Natale finisce con la domenica dopo l’Epifania del Battesimo del Signore, ma dovrebbe corrispondere con i vangeli dell’infanzia. Luca lo conclude quando Gesù è presentato al Tempio, 40 giorni dopo. Di fatto il tempo di Natale dovrebbe finire al 2 febbraio e una volta c’era qualche spia, si cantava l’antifona mariana dopo Compieta Alma Redemptoris Mater, dalla prima domenica di Avvento fino al 2 febbraio.

amministratore (2009-12-24), ultima modifica: 2009-12-24 (amministratore)
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