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.: la regola
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Vogliamo che questa Regola sia letta spesso in comunità, perché nessun fratello si giustifichi di non conoscerla. (RB 66)

La Regola venne scritta da Benedetto da Norcia (480-547) verso il 529 a Montecassino e si è trasmessa nei secoli grazie alla sua particolare discrezione e misura, alla sua sapienza umana e evangelica.
Ogni giorno la Comunità ascolta insieme un breve passo.


20/04 segue Il silenzio dopo compieta
42,5se invece fosse giorno di digiuno, dopo la celebrazione dei Vespri e un breve intervallo, vadano direttamente alla lettura di cui abbiamo parlato 6e leggano quattro o cinque pagine o quanto è consentito dal tempo a disposizione, 7perché durante questo intervallo della lettura possano radunarsi tutti, compresi quelli che fossero eventualmente stati occupati in qualche incombenza. 8Quando saranno tutti riuniti, dicano insieme Compieta, all'uscita dalla quale non sia più permesso ad alcuno di pronunciare una parola. 9Chiunque sia colto a trasgredire questa regola del silenzio venga severamente punito, 10eccetto il caso in cui sopraggiungano degli ospiti o l'abate abbia dato un ordine a un monaco; 11ma anche in questa eventualità bisogna procedere con la massima gravità e il debito riserbo.

Quando in vece si digiuna la riunione per la lettura avviene dopo i Vespri. E ancora notiamo l’insistenza sul convenire tutti insieme per la preghiera comune. Forse anche Compieta viene celebrata nell’oratorio e quando se ne esce non è più permesso di parlare per tutta la notte fino al mattino dopo. Questo grande silenzio, caratteristico della vita monastica, non può essere trasgredito senza grave colpa che merita un castigo severo.
Ma san Benedetto nella sua praticità sa benissimo che può accadere qualche imprevisto o l’arrivo di un ospite ritardatario e raccomanda le cautele da usare per non disturbare la pace del monastero. Non potrebbe diventare l’occasione per venir meno alla disciplina regolare.

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